Giovani signore, leggiadre e allegre
dimentiche di acciacchi e malanni
dei vostri cari, trascinate le loro membra inutili e bianche
su squallide carrozzelle, spinte dal badante,
come distratte villeggianti in vacanza,
riempite con malinconica presenza,
con volto muto, in spettrale solitudine,
con sorrisi e chiacchiere, maliziosi sussurri,
quasi a rincorrere una spensieratezza
lontana, come irreale e lontana sembra
l’arida realtà di un presente opaco e piatto!
Vecchie signore, tristi e stanche,
circondate siete da anonimi volti
di stanchi e frettolosi infermieri, muti e silenziosi!
Vecchi e giovani, invalidi e rassegnati,
spastici e down, ancor carichi di illusioni e speranze,
credete in terapie miracolose,
che vi riportino simili agli altri!
Ultimi sprazzi, ultima fiamma
di una giovinezza sfuggita e forse mai raggiunta
ma che ancora anelita impazzita
un futuro che non c’è, ormai scomparso
che forse non c’è mai stato!
Con lo sguardo triste, compiacente e timido
un compagno di corsia anch’egli in attesa,
sussurra, sorridente, con invidiosa complicità
nella medesima, inutile speranza
di un male solo fugace, che ormai guarirà,
portando appresso la medesima illusione
e forse tanta, tanta malinconia!
Mentre dal lontano orizzonte giunge il suono
di una antica melodia... il Nabucco
«Israel…Israel ….oh mia Patria …oh mia Patria …
di Sionne le torri abbattute»!...
Medici coraggiosi, senza frontiere e senza confini
guardano quei resti umani
con paziente accanimento,
consapevoli del loro impegno,
sperando anch’essi nei miracoli della scienza e della medicina,
con la forza dei loro sacrifici, del loro sapere,
della loro dedizione, della loro coscienza,
della loro umanità, della loro solidarietà,
mentre gli infermieri, anch’essi increduli,
ma obbedienti, pazienti e solerti,
sperano e hanno fede, nell’esempio
nel coraggio, nella generosità ed esperienza,
nella competenza, e nella cosciente umanità,
solidale, fraterna dedizione e paziente fermezza
che ravviva in loro ogni speranza, ogni conforto
con profonda conoscenza …e umiltà…
Parenti e amici, di cui doveri, preoccupazioni e affanni,
sembrano lontani dai nostri
malanni,
sorrisi e fiori, pillole e terapie
si confondono in loro compagnia!
Sterili stanze, linde, fredde,
giardini fioriti, senza un raggio di sole;
cieli limpidi, senza sorrisi
dove titubanti e timorosi,
carichi di illusioni ed affanni
trasciniamo i nostri malanni
sperando terapie miracolose
che ci riportino un sorriso,
ultimi sprazzi, ultima fiamma
d’una tarda giovinezza che sfugge
che forse non c’è mai stata
e vive solo nella malcelata pietà
e forse con un pò di malinconia …… !