L’O.M.S. sfida le malattie entro il 2015, ma non basta!
MEDICAL TEAM MAGAZINE Anno 3 - Numero 1/2 - gen/apr 2004
Ogni anno più di 10 milioni di bambini, 30.000 al giorno, muoiono di malattie che potrebbero essere prevenute. Più di 500.000 donne ogni anno perdono la vita durante la gravidanza e il parto e questi decessi sono 100 volte più probabili nell’Africa subsahariana rispetto ai paesi ad alto reddito.
Nel mondo 42 milioni di persone sono affette da HIV/AIDS e, di queste, 39 milioni vivono in paesi in via di sviluppo. La tubercolosi insieme all’AIDS resta il principale agente di infezioni tra gli adulti causando 2 milioni di morti all’anno. I decessi per malaria, attualmente 1 milione l’anno, potrebbero raddoppiare nel prossimo ventennio. Perché? Per ragioni di carattere sistemico di ampia portata. Mancano risorse per i sistemi sanitari - soprattutto per la sanità di base - manca equità in ciò che i sistemi offrono e manca efficienza nel modo in cui questi servizi vengono forniti. L’OMS ha stimato in 35-40 dollari USA pro-capite la spesa minima per i servizi sanitari di base. Nel 1997 la spesa pubblica media per sanità è stata di 6 dollari USA pro-capite nei paesi meno sviluppati, di 13 dollari nei paesi a basso reddito, di 125 dollari nei paesi a medio-alto reddito e di 1356 dollari in quelli a reddito elevato. Nei paesi poveri è impossibile pagare farmaci salva-vita al prezzo vigente a livello internazionale. Esiste, inoltre, una eccessiva disuguaglianza nella distribuzione degli operatori sanitari tra le aree urbane e quelle rurali a discapito di queste ultime. Tra gli obiettivi di sviluppo del millennio e i traguardi dei paesi più sviluppati emerge la volontà di ottenere alcuni risultati entro il 2015: arrestare la diffusione dell’HIV/AIDS e della malaria, dimezzare sia la percentuale di persone prive di accesso sostenibile all’acqua potabile, sia di persone che soffrono la fame, eliminare la disuguaglianza di genere nell’istruzione primaria e secondaria e ridurre la mortalità infantile - al disotto dei cinque annidi età - dei 2/3. La sfida alla fame, la lotta all’AIDS, la conquista dei farmaci anti-AIDS ai meno abbienti riguardano tutti coloro che credono nella piena affermazione del diritto alla salute e dei diritti umani. L’OMS lancia grida di allarme ma purtroppo risulteranno poco efficaci se i Governi, le grandi Istituzioni Economiche internazionali e le Aziende Farmaceutiche non modificheranno le loro più profonde intenzioni. La crescente diffusione di una sensibilità collettiva generatrice di nuovi modelli di comportamento sociale ed economico testimonia il sospetto che dietro alle Multinazionali Farmaceutiche, ai Governi e alle Organizzazioni Economiche Internazionali ci sia un infinito cinismo. Un cambiamento di direzione di queste ultime potrebbe facilitare un riavvicinamento, un cambiamento d’immagine a loro favore che implicherebbe un appoggio civile e un guadagno anche economico.